La Romagna è una terra ricca di tradizioni culinarie e prodotti tipici, e tra questi spicca la cipolla dell’Acqua di Santarcangelo di Romagna, un ortaggio dalle caratteristiche uniche che ha recentemente ottenuto il riconoscimento di presidio Slow Food.
Un tesoro della tradizione contadina
La cipolla dell’Acqua, conosciuta anche come “zvòla da aqua” in dialetto romagnolo, è una varietà autoctona che deve il suo nome alla particolare tecnica di coltivazione: un tempo, infatti, veniva coltivata in terreni attraversati da canali e fossi, dove l’acqua era abbondante.
Questa cipolla si distingue per la sua forma appiattita, la buccia dorata e il sapore dolce e delicato, che la rende adatta a molteplici usi in cucina.
Un riconoscimento importante
Il riconoscimento come presidio Slow Food rappresenta un traguardo importante per i produttori locali, che da anni si impegnano a preservare questa varietà e a promuoverne la conoscenza. Slow Food, infatti, è un’associazione internazionale che si batte per la salvaguardia della biodiversità e delle tradizioni alimentari locali, e il presidio della cipolla dell’Acqua rappresenta un simbolo di questo impegno.

La cipolla dell’Acqua è un ingrediente versatile, che può essere consumato sia crudo che cotto. Ottima nelle insalate, si presta anche alla preparazione di zuppe, frittate e contorni. In passato, veniva spesso cotta sulla stufa a legna o avvolta nella stagnola e messa nella brace, mentre oggi è utilizzata in molte ricette della tradizione romagnola, dalla piadina ai dolci.
Da metà luglio a fine agosto viene raccolta e se ti trovi in zona puoi acquistarla direttamente dai produttori locali o nei mercati contadini. 🙂