Alla scoperta della cipolla dell’Acqua di Santarcangelo di Romagna, nuovo presidio Slow Food.

La Romagna è una terra ricca di tradizioni culinarie e prodotti tipici, e tra questi spicca la cipolla dell’Acqua di Santarcangelo di Romagna, un ortaggio dalle caratteristiche uniche che ha recentemente ottenuto il riconoscimento di presidio Slow Food.

Un tesoro della tradizione contadina

La cipolla dell’Acqua, conosciuta anche come “zvòla da aqua” in dialetto romagnolo, è una varietà autoctona che deve il suo nome alla particolare tecnica di coltivazione: un tempo, infatti, veniva coltivata in terreni attraversati da canali e fossi, dove l’acqua era abbondante.

Questa cipolla si distingue per la sua forma appiattita, la buccia dorata e il sapore dolce e delicato, che la rende adatta a molteplici usi in cucina.

Un riconoscimento importante

Il riconoscimento come presidio Slow Food rappresenta un traguardo importante per i produttori locali, che da anni si impegnano a preservare questa varietà e a promuoverne la conoscenza. Slow Food, infatti, è un’associazione internazionale che si batte per la salvaguardia della biodiversità e delle tradizioni alimentari locali, e il presidio della cipolla dell’Acqua rappresenta un simbolo di questo impegno.

La cipolla dell’Acqua è un ingrediente versatile, che può essere consumato sia crudo che cotto. Ottima nelle insalate, si presta anche alla preparazione di zuppe, frittate e contorni. In passato, veniva spesso cotta sulla stufa a legna o avvolta nella stagnola e messa nella brace, mentre oggi è utilizzata in molte ricette della tradizione romagnola, dalla piadina ai dolci.

Da metà luglio a fine agosto viene raccolta e se ti trovi in zona puoi acquistarla direttamente dai produttori locali o nei mercati contadini. 🙂

Carnevale in Romagna: tra storia, tradizioni e sapori unici

Il Carnevale è una festa antica, celebrata in tutto il mondo con sfilate in maschera, carri allegorici e dolci tipici. In Romagna, questa festa ha origini molto antiche e si intreccia con la storia e le tradizioni del territorio.

Un po’ di storia

Le prime testimonianze del Carnevale in Romagna risalgono al Medioevo, quando la Chiesa concedeva un periodo di divertimento e eccessi prima della Quaresima. Nel corso dei secoli, il Carnevale si è arricchito di significati simbolici e rituali, diventando una vera e propria festa popolare.

Ancora oggi, il Carnevale in Romagna è una festa molto sentita, che coinvolge grandi e piccini. I festeggiamenti durano diverse settimane e culminano con la sfilata dei carri allegorici, un vero e proprio spettacolo di colori e fantasia.

I carri, spesso ispirati a temi di attualità o alla tradizione locale, vengono realizzati da volontari che lavorano mesi per creare opere d’arte effimere. Durante la sfilata, i carri vengono accompagnati da gruppi mascherati e bande musicali, creando un’atmosfera di festa e allegria.

Il dolce tipico: le castagnole

Il Carnevale in Romagna è anche l’occasione per gustare i dolci tipici di questo periodo, come le castagnole. Si tratta di piccole frittelle dolci, dalla forma rotonda e dal sapore delicato.

Le castagnole vengono preparate con farina, uova, zucchero, burro e un pizzico di sale. L’impasto viene fritto in olio bollente e poi spolverato con zucchero a velo.

Esistono diverse varianti della ricetta, alcune prevedono l’aggiunta di liquore o spezie all’impasto. Le castagnole sono un dolce semplice ma gustoso, perfetto per concludere un pasto o per accompagnare un caffè.

La ricetta delle castagnole

Ecco la ricetta per preparare le castagnole in casa:

Ingredienti:

  • 250 g di farina 00
  • 50 g di zucchero
  • 50 g di burro
  • 2 uova
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale
  • olio per friggere
  • zucchero a velo per guarnire

Preparazione:

  1. In una ciotola, mescola la farina, lo zucchero, il burro fuso, le uova, il lievito e il sale.
  2. Impasta fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo.
  3. Forma delle palline di circa 2 cm di diametro.
  4. Friggi le palline in olio bollente fino a quando non saranno dorate.
  5. Scola le castagnole su carta assorbente e spolverizzale con zucchero a velo.

Le castagnole sono un dolce tipico del Carnevale in Romagna, ma possono essere gustate durante tutto l’anno. Se vi trovate in Romagna durante il periodo di Carnevale, non mancate di assaggiare questo delizioso dolce e di partecipare ai festeggiamenti!

Cervia: alla scoperta dell’oro bianco

A circa 20 minuti di auto dal nostro hotel troviamo Cervia, una pittoresca cittadina sulla costa adriatica, famosa per le sue spiagge, la sua pineta e il suo centro storico. Ma soprattutto è conosciuta per il suo sale, un prodotto di eccellenza che ha una storia millenaria.

Il sale di Cervia: una storia millenaria

Le saline di Cervia esistevano già in epoca etrusca e romana. Il sale era un bene prezioso, tanto da essere chiamato “oro bianco”. Veniva utilizzato per conservare gli alimenti, per curare le malattie e per molti altri usi.

Nel Medioevo, le saline di Cervia divennero di proprietà del Comune di Ravenna, che ne incentivò lo sviluppo. Il sale di Cervia era apprezzato in tutta Italia per la sua purezza e il suo sapore.

Nel corso dei secoli, le saline di Cervia hanno continuato a produrre sale di alta qualità. Oggi, il sale di Cervia è un Presidio Slow Food, un riconoscimento che ne attesta il valore culturale e gastronomico.

Le saline di Cervia: un paesaggio unico

Le saline di Cervia comprendono vasche di evaporazione, canali, saline. Le saline sono abitate da una varietà di uccelli, tra cui i fenicotteri rosa, che sono diventati il simbolo di Cervia. Sono visitabili tutto l’anno ed è possibile fare escursioni a piedi o in bicicletta, visitare il Museo del Sale, assistere alla raccolta del sale.

Il sale di Cervia: un prodotto di eccellenza

Il sale di Cervia è un sale marino integrale, ricco di minerali e oligoelementi. Ha un sapore delicato e dolce, che lo rende perfetto per insaporire tutti i piatti. Viene utilizzato in molti ristoranti stellati e gourmet. È anche un ingrediente di molti prodotti tipici della Romagna, come la piadina, i cappelletti e il brodetto di pesce.

Cosa fare a Cervia

Oltre a visitare le saline, a Cervia si possono fare molte altre cose:

  • Rilassarsi sulle spiagge: Cervia ha una lunga spiaggia di sabbia fine, ideale per le famiglie e per chi ama gli sport acquatici.
  • Visitare il centro storico: il centro storico di Cervia è un labirinto di stradine, piazzette e botteghe artigiane.
  • Esplorare la pineta: la pineta di Cervia è un’oasi di verde, ideale per passeggiate a piedi o in bicicletta.
  • Assaggiare i prodotti tipici: Cervia offre una vasta scelta di ristoranti e trattorie, dove si possono gustare i piatti della tradizione romagnola.

Sulle orme di Leonardo da Vinci: un itinerario in Romagna

Leonardo da Vinci, genio poliedrico, non fu solo pittore, scultore e inventore, ma anche ingegnere militare e cartografo. Nel corso della sua vita, si spostò frequentemente, lasciando tracce del suo passaggio in diverse regioni italiane. Tra queste, la Romagna occupa un posto speciale, testimoniando il suo impegno al servizio di Cesare Borgia all’inizio del Cinquecento. Questo articolo propone un itinerario alla scoperta dei luoghi romagnoli che videro protagonista il Maestro, un viaggio tra arte, storia e ingegno.

Il contesto storico: Leonardo al servizio di Cesare Borgia

Nel 1502, Leonardo da Vinci entrò al servizio di Cesare Borgia, detto il Valentino, in qualità di “ingegnere ducale”. Questo incarico lo portò a viaggiare per la Romagna, una regione strategicamente importante per il Borgia, impegnato a consolidare il suo potere. Leonardo ebbe il compito di ispezionare le fortificazioni, progettare nuove difese e realizzare mappe dettagliate del territorio. Questo periodo fu cruciale per lo sviluppo delle sue capacità di ingegnere militare e cartografo, lasciando un’impronta significativa nei luoghi che visitò.

L’itinerario:

Questo itinerario ripercorre le principali tappe del viaggio di Leonardo in Romagna, offrendo uno sguardo sul suo lavoro e sul contesto storico dell’epoca.

  • Rimini: La prima tappa è Rimini, dove Leonardo studiò la foce del porto e la Fontana della Pigna, allora situata in Piazza dell’Arengo (oggi Piazza Cavour). Si dice che rimase affascinato dall’armonioso scrosciare dell’acqua, descrivendone l’effetto nei suoi appunti.
  • Cesena: Cesena fu una delle tappe più importanti del viaggio di Leonardo. Qui, si concentrò sullo studio delle fortificazioni della città, in particolare la Rocca Malatestiana, realizzando schizzi e rilievi. È possibile ancora oggi percorrere il perimetro delle mura, in buona parte conservato e corrispondente ai disegni di Leonardo, ammirando la caratteristica forma a scorpione. Piazza del Popolo, cuore della città, fu il luogo dove Leonardo compì i suoi rilievi.
  • Cesenatico: Leonardo si recò anche a Cesenatico, dove studiò il porto e propose delle soluzioni per migliorarne la funzionalità. Il porto, progettato da Leonardo, è ancora oggi un importante punto di riferimento per la città.
  • Faenza: Anche Faenza rientra tra le città visitate da Leonardo, sebbene le informazioni specifiche sulla sua attività qui siano meno dettagliate. Tuttavia, la presenza del Maestro in questa importante città rinascimentale è testimoniata da documenti storici.

Oltre le tappe principali:

Oltre alle città menzionate, è probabile che Leonardo abbia visitato anche altri centri minori della Romagna, impegnato nelle sue ispezioni e rilevamenti. Alcune fonti suggeriscono un suo passaggio anche a Imola.

Tracce del genio:

Sebbene non siano rimaste opere pittoriche di Leonardo in Romagna, la sua presenza è testimoniata dai suoi studi, dai suoi disegni e dalle sue mappe, conservati in diversi archivi e collezioni. La sua influenza si percepisce soprattutto nell’ambito dell’ingegneria militare e della cartografia, discipline in cui diede un contributo fondamentale.

Questo itinerario offre un’opportunità unica per scoprire un aspetto meno noto del genio di Leonardo da Vinci, un viaggio affascinante tra storia, arte e ingegno nel cuore della Romagna.

I misteri della Santarcangelo sotterranea e delle sue grotte tufacee

Oggi vi portiamo alla scoperta di un bellissimo borgo della Valmarecchia – Santarcangelo di Romagna, a 10 minuti di auto dall’Hotel della Motta.

È una città conosciuta per la sua storia, per gli eventi culturali, per il grande fascino dei suoi palazzi storici. Eppure a Santarcangelo si nasconde una realtà parallela fatta di grotte, pozzi, cunicoli e passaggi sotterranei che danno vita a una vera e propria città nascosta sotto quella visibile.

La collina di Monte Giove, su cui sorge il cuore antico del borgo con la maestosa Rocca Malatestiana, custodisce un intricato sistema di gallerie scavate nell’arenaria e nell’argilla.

Questo labirinto sotterraneo, che si snoda su più livelli, è composto da ben 160 grotte, con corridoi, stanze e nicchie che si estendono sotto le case e le piazze del paese, regalando una scoperta di straordinario fascino. La temperatura stabile, intorno ai 12-13 gradi, ha reso queste cavità ideali per la conservazione del vino, e ancora oggi molte di esse possono essere esplorate grazie a tour guidati. Tra le tappe principali del percorso c’è la Grotta Monumentale pubblica (Amati/Contradina), che include anche l’area archeologica della casamatta di Piazza Balacchi, una struttura difensiva risalente al XV secolo.

Durante la visita, accompagnati da una suggestiva illuminazione, i partecipanti possono immergersi in un viaggio nel tempo, ascoltando leggende e storie legate a chi, nel corso dei secoli, ha trovato rifugio in questi luoghi segreti. È un’esperienza unica che mostra quanto sia limitativo considerare queste grotte come semplici cantine. La loro costruzione richiese infatti una notevole abilità tecnica e una profonda conoscenza architettonica.

All’interno si possono ammirare ambienti con volte eleganti, sale di forma circolare o poligonale, e gallerie a pettine con nicchie che un tempo ospitavano le botti del prezioso Sangiovese, rivelando l’incredibile ingegno di chi le progettò.

Nuovi colori animano le vie di Borgo San Giuliano

Borgo San Giuliano, Rimini – Il cuore pulsante di Rimini, famoso per i suoi murales colorati e le atmosfere felliniane, si arricchisce ulteriormente di nuove opere d’arte urbana grazie all’arte raffigurativa di Agim Sulaj, un pittore di origine albanese che vive a Rimini da oltre trent’anni. Le vie del borgo, già tappezzate di dipinti che raccontano la storia e l’anima del quartiere, si tingono di nuovi colori, dando vita a un percorso artistico sempre più affascinante.

Tre nuovi murales sono ispirati a tre diversi film di Fellini.

L’omaggio a “La Strada” con Zampanò si trova in via Padella, raffigura il ritorno di Zampanò, personaggio centrale del film “La Strada” che quest’anno celebra  il settantesimo anniversario.


L’omaggio a “I Vitelloni” con la celebre scena “Lavoratori?” si trova  in via Trai, e rappresenta un’altra iconica scena dei film di Fellini. La domanda ironica “Lavoratori?” è un simbolo del modo in cui Fellini sapeva catturare i momenti della vita quotidiana.


L’omaggio a “Amarcord” con la scena del pranzo a casa di Titta si trova in via Pozzetto e mostra una delle scene più amate del film “Amarcord”. L’arte di Agim Sulaj rende omaggio a questa celebrazione della convivialità familiare e della vita di paese.

I murales di Borgo San Giuliano sono diventati un’attrazione irresistibile per turisti da tutto il mondo, che vengono a Rimini appositamente per ammirare queste opere d’arte uniche. Ogni nuovo murales è un tassello che si aggiunge a questo mosaico di colori e storie, rendendo Borgo San Giuliano un museo a cielo aperto unico nel suo genere.

Se ancora non hai visitato Borgo San Giuliano, questa è l’occasione giusta. Perdersi tra i vicoli colorati, ammirare i murales, respirare l’atmosfera autentica di questo borgo di pescatori.

Le feste di Natale e Capodanno a Bellaria Igea Marina

A Bellaria Igea Marina, le festività natalizie 2024-2025 promettono un’esperienza straordinaria con il programma “BIM Christmas”, in corso dal 1° dicembre 2024 al 6 gennaio 2025. La città sarà avvolta in un’atmosfera magica, con decorazioni spettacolari, come il grande albero di Natale di 6 metri, renne luminose, un pacco regalo gigante e l’ormai iconico presepe di sabbia a Igea Marina, creato da artisti internazionali.

Tra le attrazioni principali, spiccano la pista di pattinaggio su ghiaccio, il nuovo “Ascensore di Babbo Natale” con un viaggio immersivo nel mondo natalizio, e una postazione di realtà virtuale con giochi interattivi. Gli spettacoli itineranti animeranno le strade con acrobati, figuranti e marching band durante tutte le festività.

Per Capodanno, Bellaria Igea Marina presenta il “Capodanno Diffuso”, con sette palchi dislocati lungo il viale P. Guidi. Si esibiranno artisti come Moreno Il Biondo, il violinista Pierpaolo Foti, e band come Margò80, insieme a eventi tematici come il “Cartoon & Cosplay Party” e DJ set coinvolgenti. Inoltre, il 6 gennaio, la celebrazione dell’Epifania culminerà con un concerto di Orietta Berti.

Un evento pensato per tutte le età e adatto a famiglie, turisti e residenti, che rende Bellaria Igea Marina una destinazione imperdibile anche in occasione delle feste.

Vieni a trovarci!

Un itinerario “diffuso” nella Valmarecchia, guidati da Tonino Guerra, il Poeta delle Fontane

La Romagna è terra di poeti, musicisti, registi, filosofi…personaggi che hanno segnato profondamente la nostra identità. 

Oggi ti parliamo di Tonino Guerra, artista a tutto tondo che ha lasciato in Romagna un po’ del suo estro e del suo tocco magico nelle sue fontane: colorate, vivaci, e sempre in movimento. Realizzate in mosaico, ceramica, vetro e ferro battuto, queste opere sono un segno indelebile lasciato dal poeta in luoghi come Riccione, Santarcangelo, Poggio Berni, Torriana, Sant’Agata Feltria e Pennabilli.

A Riccione, in Piazzale Roma spicca il “Bosco della Pioggia”, una fontana che celebra la pioggia e la freschezza che porta. Questa opera, che richiama il mare e la pesca, è costituita da sei colonne di vetro naturale stratificato che sostengono reti da pesca da cui scende l’acqua, creando un delicato ticchettio. Il Poeta la descrisse come “gocce d’acqua che bagnano i pensieri”.

A Santarcangelo, città natale di Tonino Guerra, si trovano “La Fontana della Pigna”, una delle sue prime installazioni poetiche, realizzata nel 1989 e rinnovata poco prima della sua morte, “Il prato sommerso” e “I fiori di pietra”, che arricchiscono il centro storico. Il Poeta parlò di queste opere come un “tappeto di serenità”, un luogo di riflessione e introspezione.

A pochi minuti da Santarcangelo, sulle colline di Poggio Berni, sorge la “Fontana della memoria” in Piazza San Rocco. Ispirata ai fossili trovati nel fiume Marecchia, è realizzata in pietra del Montefeltro e richiama le vecchie macine dei mulini della zona. Tonino Guerra disse: “Regaliamo all’acqua la nostra immobilità fatta di ricordi”.

A Torriana, invece, troviamo “L’Albero dell’Acqua” in piazza S. Allende. Questa fontana, dedicata al fiume Marecchia, è la prima opera che l’artista disegnò per la Valmarecchia. La descrive come “un ritratto del nostro fiume, che d’estate rimuove i suoi rami, tra i sassi, diventando così l’albero dell’acqua”.

Il viaggio prosegue fino a Sant’Agata Feltria, dove nel centro storico si trova la “Fontana della Lumaca”, conosciuta anche come “La Chiocciola”. Con i suoi tratti di mosaico e le linee lente e sinuose, l’opera rappresenta il tema della lentezza e delle spirali della vita, un piccolo gioiello adagiato tra Piazza Martiri d’Ungheria e la parte alta del borgo.

L’ultima tappa di questo itinerario ti porta a Pennabilli dove, nel Giardino dei frutti dimenticati, è nato il maggior numero di “Progetti Sospesi” del Maestro. Tra questi, “La Voce della foglia”: una fontana dove l’acqua sgorga da una grande foglia in legno, per poi cadere su una pietra circolare e raccogliersi tra i sassi di fiume. Tonino Guerra scrisse, riferendosi a quest’opera: “In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno”.

Benvenuti nella tradizione di Romagna con la “spianata”

In Romagna, la focaccia è conosciuta come “spianata” e rappresenta uno dei simboli della tradizione gastronomica locale. La spianata è una focaccia bassa, soffice e fragrante, perfetta da gustare da sola, con salumi, formaggi o verdure. La sua particolarità sta nella semplicità degli ingredienti e nella lavorazione artigianale, che permette di ottenere un impasto morbido all’interno e croccante all’esterno.

Preparare la spianata richiede pochi ingredienti di qualità: farina, acqua, lievito, olio d’oliva e un pizzico di sale. La ricetta che segue è quella tradizionale, semplice ma ricca di sapore.

Ingredienti per una spianata classica:

  • 500 g di farina 00
  • 250 ml di acqua tiepida
  • 10 g di lievito di birra fresco (o 3 g di lievito secco)
  • 50 ml di olio extravergine di oliva
  • 10 g di sale
  • Un pizzico di zucchero

Preparazione:

  1. Sciogliere il lievito di birra in poca acqua tiepida con un pizzico di zucchero. Lasciar riposare qualche minuto finché si attiva e forma una leggera schiuma.
  2. In una ciotola grande, setacciare la farina e creare una fontana al centro. Versare il lievito attivato, l’olio e poco alla volta il resto dell’acqua.
  3. Impastare fino a ottenere un composto omogeneo, poi aggiungere il sale e continuare a lavorare per circa 10 minuti, fino a che l’impasto risulta liscio ed elastico.
  4. Coprire l’impasto con un canovaccio e lasciarlo lievitare in un luogo tiepido per almeno un’ora o fino a che raddoppia di volume.
  5. Stendere l’impasto lievitato in una teglia unta d’olio, schiacciandolo delicatamente con le dita fino a formare piccole fossette sulla superficie.
  6. Spennellare con un filo d’olio e, se piace, aggiungere un pizzico di sale grosso in superficie.
  7. Cuocere in forno preriscaldato a 200°C per circa 20-25 minuti, fino a doratura.

La spianata è deliziosa appena sfornata, ancora tiepida e fragrante. In Romagna, viene spesso gustata con squacquerone, un formaggio fresco e cremoso, oppure con mortadella o prosciutto crudo. È una specialità semplice ma irresistibile, che racchiude il gusto autentico della cucina romagnola.

Prova la ricetta e se ti è piaciuta faccelo sapere!!!

È tempo di Halloween in Romagna!

È tempo di Halloween e la Romagna e suoi Castelli ti offrono tante occasioni per visite guidate ricche di magia, mistero e…. brividi!

Cosa c’è di meglio di un Halloween trascorso in un Castello sul quale circolano da secoli antiche leggende e suggestivi misteri?

Due le location da visitare nel lungo fine settimana per festeggiare Halloween e Ognissanti.

Il Castello di Montebello, a Poggio Torriana, è conosciuto per la leggenda di Azzurrina, il fantasma di una bimba albina che ancora gira nelle mura del Castello. Ma ad Halloween il castello apre il suo portone per una visita notturna (31 ottobre e 2 novembre). La visita è interamente guidata, si concentra sul racconto degli aspetti più truci della Storia, gli studi sul paranormale effettuati all’interno della struttura e la leggenda di Azzurrina.

Anche  la Rocca del Sasso di Verucchio propone feste a tema con la  possibilità di trascorrere un’intera notte tra le mura del Castello! 

Pronti a vivere un Halloween indimenticabile in Romagna?

Ecco il programma di alcuni appuntamenti.

Rocca Noir

Sabato 26 ottobre 2024 -21.00

Una visita guidata per muoverti al buio all’interno della Rocca del Sasso. Nell’ombra e nell’oscurità della Rocca una guida, illuminata unicamente dalla luce del candelabro, ti accompagna alla scoperta dei misteri e delle leggende di questa fortezza! Il percorso da seguire è illuminato da lanterne e candele per ammirare da vicino particolari e dettagli.

Halloween Party

Domenica 27 ottobre 2024 –dalle 15.00 alle 19.00

Un pomeriggio incantato e avvolto dalla magia: tra le antiche stanze della Rocca ti aspettano animazioni magiche e spettacoli da togliere il fiato con effetti speciali incredibili giochi a tema con cacce al tesoro e persino una merenda incantata ricca di dolcetti e bevande stregate



Notte al Castello

Giovedì 31 ottobre 2024 21.00

In occasione di Halloween bambine e bambini potranno trascorrere l’intera notte all’interno della Rocca del Sasso, tra letture animate, visite guidate, laboratori, giochi e cacce al tesoro nella suggestione dell’oscurità e del mistero…Un’esperienza indimenticabile!